Il pensiero della morte è inevitabile quanto la morte stessa. Pensa solo all'istinto più forte che abbiamo, che è il più forte anche tra gli animali: l'istinto di sopravvivenza.
Quindi, anche se una persona cerca di non pensare a cose inutili e tristi ( punti di vista) come la morte, il suo inconscio fa il suo lavoro.
Precisato questo... Io ho cominciato a riflettere sulla mia mortalità quando mi è stata sbattuta in faccia, prima me ne fregavo altamente.
All'inizio ho avuto molta paura: un conto è pensare che un giorno moriremo, un'altro è pensare che questo giorno è vicino. Ho cominciato a valutare "i pro e i contro". Io non credo nella vita dopo la morte, quindi non avevo paura di ció che sarebbe successo dopo. Le mie paure erano: provare molto dolore fisico, i rimpianti per le cose non dette e non fatte, non poter finire quello che avevo iniziato/godermi ciò per cui avevo lavorato. La paura della morte è intrinseca nel nostro stato di esseri umani, ma è anche irrazionale avere paura di qualcosa che non può coesistere con noi. (Socrate docet). Ho però deciso che vivere pensando alla morte con timore è come entrare al cinema con un vicino di posto che continua a chiederti quando finisce il film e quanto manca, ovvero UNA TORTURA!